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Lettera mensile

  Alla 45a Edizione della Fiera del Libro per Ragazzi di Bologna (lunedì 31 marzo – giovedì 4 aprile, dalle 9,00 alle 18,30 con chiusura alle 17 l’ultimo giorno) non posso mancare soprattutto per un motivo: martedì 1 aprile 2008 alle ore 15.00 presso il Caffè degli Illustratori interno alla Fiera sarò presente con Walter Fochesato, Sergio Staino, Armando  Traverso e tanti altri amici all’appuntamento per ricordare  l’amico prematuramente scomparso Gualtiero Schiaffino,giornalista, autore satirico, disegnatore umoristico, fondatore, editore e direttore della rivista “Andersen”, ideatore del “Premio Andersen - Il mondo dell’infanzia” che “laurea” ogni anno i migliori autori, illustratori, editori, operatori culturali attivi nel campo della letteratura per l’infanzia. Vi sono altre ragioni, però, che mi spingono verso Bologna: naturalmente il fatto che la Fiera del Libro per Ragazzi sia un luogo unico per vedere e valutare quanto offre l’editoria mondiale anche a livello multimediale e prendere atto di tendenze, gusti, orientamenti. Trascrivo di seguito alcune informazioni utili a capire la portata della manifestazione:

 

Ø     1077 espositori fra italiani e stranieri

Ø     Una Mostra degli Illustratori (presente dal 1967) in grado di offrire una “panoramica internazionale delle tendenze più innovative dell’illustrazione per ragazzi”

Ø     When cows fly, una Mostra di Illustratori organizzata dall’Argentina, paese ospite d’onore della Fiera del Libro per Ragazzi 2008, che presenta 32 lavori rilevanti per qualità e padronanza tecnica.

 

            Insomma sarò un nostalgico dei vecchi tempi, ma trentacinque anni di presenza quasi costante mi hanno reso “dipendente” dagli odori, dai suoni, dai movimenti dei padiglioni della Fiera: libri e illustrazioni, parole e colori mantengono intatto il fascino di quegli anni lontani in cui, insieme a Marino Cassini, allora direttore della Biblioteca “De Amicis” di Genova, facevo “diffusione militante” della nostra rivistina (prima “Il Minuzzolo”, poi “LG Argomenti”). Il Comune non era tanto ricco, allora, da pagare come oggi alla Biblioteca e alla rivista uno stand e ci arrangiavamo all’antica presentandoci agli editori e agli autori (mirabile l’incontro con Umberto Eco scambiato da Cassini per un suo amico bibliotecario), chiedendo copie dei libri per recensione e garantendo il loro inserimento nel catalogo della giovane “De Amicis”… Militanze passate, passioni collettive sacrificate in tempi più recenti ai protagonismi individuali; ricordi, comunque, di momenti formativi indispensabili, forse, oggi, a fare bene il nostro mestiere (e non so quanti dei tantissimi docenti di Letteratura per l’infanzia dei nostri Atenei sentano il bisogno, almeno una volta nella vita, di visitare la Fiera). E qui si aprirebbe un lungo discorso che prima o poi farò, dati alla mano, sul fatto che, forse, i veri “esperti”, gli autentici ricercatori capaci di leggere il passato, ma anche di “sporcarsi le mani” con il presente (e per farlo ci vuole un minimo di “vocazione” e di un entusiasmo), stanno fuori degli Atenei.