Ancora su Sampierdarena in questo “caldo” agosto del Commissario

Sarebbe troppo facile da parte mia (e neppure consono alla mia natura di persona aliena dal piccolo cabotaggio delle ritorsioni) scrivere: “Io l’avevo previsto”. Eppure è così: se leggete quanto, ancora in tempi di incertezza elettorale, avevo pubblicato su questo sito capirete perché era tutto prevedibile. La mia prima “tappa” sampierdarenese è stato quel Progetto per Sampierdarena (ancora visibile) che, senza pretese di originalità, voleva solo contribuire a una riflessione un po’ fuori dai consueti schemi… avrei sperato che qualcuno di coloro che avevano presentato liste per il nostro Municipio si facesse vivo per discuterne, ma, ad esclusione di un volenteroso gruppo di minoranza, tutti ignorarono ostentatamente il messaggio ed ebbi anzi la sensazione che ogni intervento esterno a qualche circolo di partito (ormai ridotto a un piccolo club di habitué) fosse ritenuto “fuori luogo”. Il PD, evidentemente non “educato” da una serie quinquennale di “toppe” clamorose (dalle primarie di Vincenzi contro Pinotti che nel 2012 consentirono la vittoria di Doria, ai pasticci della candidatura Paita in Regione, ai contrasti interni che hanno consegnato Savona al centrodestra), continuò a ritenere valida la formula con cui  il PDS aveva liquidato l’indipendente (e ottimo sindaco) Adriano Sansa: “Noi siamo in grado di far eleggere il primo camionista che passa…..”. Lascio perdere il risultato comunale e mi fermo su Sampierdarena: in qualche “circoletto” forse si pensò di riutilizzare quella “formuletta” ma questa volta in versione ancora più ristretta, non un “camionista” qualunque ma uno scambio di ruoli all’interno del PD di Sampierdarena dove evidentemente le strategie di più ampio respiro – nonostante Sampierdarena abbia eletto due deputati e possa vantare un ministro – latitano. E allora siccome sono abituato a chiamare le cose con il loro nome e cognome dirò che, fin dall’inizio, l’operazione “presidenza del Municipio” a me sembrava costruita apposta per far finalmente transitare il presidente Marenco a qualche agognato incarico comunale e dare a una consigliera comunale non particolarmente vivace un “premio fedeltà”; in tal senso Marenco si era già esposto (con non felicissimi esiti dal punto di vista della coerenza): l’11 settembre 2014, davanti a una sua possibile “chiamata” in Giunta da parte del sindaco Doria, aveva risposto a “Il Secolo XIX”: “Ringrazio il sindaco e il segretario Terrile per la stima e fiducia nei miei confronti ma non posso accettare l’offerta, che pure mi onora […] non voglio mollare il territorio a metà mandato”. Posizione dignitosa se non fosse stata “corretta” il 7 novembre 2014 (nemmeno due mesi dopo) dall’accettazione del possibile ruolo di vicepresidente della Regione Liguria al seguito della candidata Paita…  Sappiamo come è andata a finire e nel 2017, per risarcirlo, invece di riproporgli una nuova candidatura in Municipio, il PD lo mette in lista come consigliere comunale con la prospettiva evidente di un posto da assessore in caso di vittoria di Crivello… Chi candidare al suo posto in Municipio? Naturalmente la consigliera comunale della precedente tornata per “risarcirla” della mancata ricandidatura in Comune… Tutto questo con il silenzio delle altre liste di centrosinistra e, anzi, nel loro totale, complice appiattimento su un tandem che anche a occhi poco esperti non aveva la giusta pedalata  sia per la scarsa notorietà della candidata che per le note problematiche di Sampierdarena che avrebbero richiesto fin dall’inizio quelle azioni che nella seconda puntata su Sampierdarena (Perché come cittadino di Sampierdarena non sono soddisfatto è ancora visibile) avevo sintetizzato così:

  • se la politica municipale avesse “volato alto” non sarebbe ricorsa a spostamenti di “pedine” (dal Municipio al Comune e viceversa) decisi all’interno di qualche circolo frequentato da pochi “avventori” e quindi non avrebbe dato l’idea di quell’antica presunzione che tanto male ha fatto al centrosinistra: “tanto la gente ci vota lo stesso”
  • se “partecipazione” non fosse stata solo una parola vuota prima di stendere le “liste di appoggio” sarebbe stato opportuno qualche vero incontro con la gente, all’aperto o al chiuso, per far nascere “dal basso” programmi e candidature e non invece accettare senza discutere che il consenso potesse magari emergere da qualche “favore” fatto ai vertici di associazioni o di gruppi organizzati
  • se “sicurezza” fosse stata presa sul serio si sarebbe ragionato nei termini più ampi che non a caso sono emersi dagli interventi a Primocanale di Anna Canepa, di Leone e miei nella trasmissione, condotta da Mario Paternostro, di lunedì 22 maggio 2017
  • se “progettazione”  avesse davvero guardato al futuro avrebbe dato una tempistica di realizzazione dei progetti e non una generica lista di cose che si faranno…

Insomma oggi il PD, invece di parlare della “mancanza di coraggio” di quei consiglieri che non hanno voluto “sporcarsi le mani” dando un governo al Municipio, dovrebbe avere il coraggio di dare nomi e cognomi alla sconfitta sampierdarenese tutta “fatta in casa” con una certa protervia e chiedersi se l’aver oscurato, negli spazi elettorali attribuiti al partito, qualche manifesto dello stesso per far posto ai volti del tandem Marenco – Russo sia stata una felice iniziativa…

Qualche parola anche per il trionfante e tronfio centrodestra che troppo spesso cavalca i luoghi comuni della protesta perché al di là delle parole vorremmo fatti e non mi pare che piazza Settembrini non abbia più alcolisti, che il barbone che dorme da mesi letteralmente accampato sotto i portici di via Cantore sia stato preso in carico da qualche servizio sociale, che i cosiddetti alimentari aperti h. 24 non scarichino più casse di birra e non diventino più, sul “calar della sera” (per dirla con i poeti), bar all’aperto… Ora a Sampierdarena il centrodestra che ha voluto il Commissario ha caricato il sindaco Bucci di una precisa responsabilità: dare al Centro Ovest un Commissario davvero super partes che, sulla base  della conoscenza del territorio e dell’esperienza di gestione, sappia, senza traumi, condurre il Municipio alle elezioni curando la normale amministrazione che tanto normale non sarà viste le trasformazioni che aspettano Sampierdarena.

E il futuro? Mi piacerebbero liste civiche composte da gente estranea ai “circoletti”, gente attiva a Sampierdarena in grado di proporre (senza ovviamente rinunciare a una dimensione valoriale di fondo) linee programmatiche e progettuali precise, legate al territorio ivi compresa la gestione della sicurezza, la volontà di controllo sull’impiego dei milioni di euro destinati a Sampierdarena, il coordinamento delle manutenzioni (io stesso a novembre 2016 avevo chiesto al Municipio di sostituire un pezzo di grondaia fatiscente alla scuola dell’infanzia Mazzini visto che l’acqua che usciva creava ulteriori danni… non ho avuto risposta…) e della pulizia… Piccole cose? Può anche essere ma non dimentichiamo che ancora più piccola è la presunzione di chi, chiuso nel suo cerchio, trasforma la politica locale in una professione…