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Sara - Recensioni

 Altre recensioni/segnalazioni al primo libro...

- Vichi De Marchi, in “L’Unità” 3.3.2002,

- “Pagine giovani”, anno XXV, n. 4, ottobre/dicembre 2001

-  www.bambinopoli, di Franco Trequadrini, 3.1.2001

- Giorgio Bini in “LG Argomenti”, anno XXXVII, ottobre-dicembre 2001

- Fernando Rotondo in “L’indice dei libri del mese”, n.1, 2001

- “L’estate del non ritorno” fiaba per ragazzi e non della giovanissima Sara Boero  di Margherita Faustini, in “La squilla”, aprile 2002

- Silvia Blezza Picherle in “Libri bambini ragazzi – Momenti di evoluzione”, Libreria editrice universitaria, Verona 2002, p. 24

- Scritture giovanili Jacopo, Sara, Pietro di Marino Cassini, in “LG Argomenti”, n. 1, anno XXXVIII, gennaio-marzo 2002

- Piccoli scrittori crescono, Citazione in “Dossier/Editoria per l’infanzia” di Fernando Rotondo, in “LG Argomenti”, n. 1, anno XXXVIII, gennaio-marzo 2002

- Piccoli scrittori crescono, di Silvia Neonato, in “Il Secolo XIX” Cultura & spettacoli, 14 aprile 2002

- Marino Cassini (“L’angolo di Marino Cassini”) su “Ludoteca”, n. 1/2002 - FI

- Alessandro Compagno in “il pepe verde”, n. 11-12/2002

- Donatella Trotta, Sogni di ragazze - Un fenomeno letterario, in “Il mattino”, 27.04.2002 

- Eleonora Ribis, in “Leggere donna”, n. 101, novembre-dicembre 2002

- Silvia Robiglio, in “Gazzettino sampierdarenese”, anno XXX, n. 9/10 - novembre-dicembre 2002

- Tito Vezio Viola, in JEY, marzo-aprile, n. 1/2003

.... e altre ancora.....

... e alcune anticipazioni sul nuovo libro...

Il Secolo XIX - 14 maggio 2004

Andersen, n. 203/2004

Stefania Mordeglia, Il Tempo, 9 maggio 2004

Il Secolo XIX, 13 aprile 2004

Così ne parla Marino CASSINI nella rivista LG Argomenti, n. 2, anno XL, aprile-giugno 2004

Sara Boero, Quando un albero cade in una foresta deserta...ill. S.Not, Casale Monferrato (AL), Piemme, 2004, 106 p., € 9,90.

Inventarsi un amico/a immaginario/a è una prerogativa dell'infanzia e la letteratura sul tema non è certo avara di esempi. Ma la prospettiva in cui l'A. vede la simbiosi deroga dalla normalità perché è una simbiosi che non si conclude con la crescita. Il cordone ombelicale che unisce la protagonista vera a quella inventata non viene troncato nel momento particolare della crescita quando le amicizie con i compagni diventano più salde, definitive e tendono ad escludere ogni fantasia. Nel caso di Marianna - realtà e Irene - finzione, Irene non si dissolve; continua a vivere di vita propria. Rimane legata alla realtà attraverso il ricordo e continua a vivere la simbiosi infantile. Un transfert, un rovesciamento del tema consueto. Il racconto è composto da una serie di flash-back in cui l'immagine creata vive attraverso immagini del passato in un'atmosfera fantastica popolata di gnomi mescolata a situazioni reali. Un mondo onirico in cui il vissuto viene rivissuto; il passato viene riesaminato da un essere immaginario che non vuole essere cancellato e sa che può continuare a vivere solo se ricorda. Abbiamo già apprezzato l'A. nella sua prima opera L'estate del non ritorno. In questa seconda opera si nota una crescita dovuta ad una maggiore introspezione personale, perché è indubbio che in Marianna (protagonista inventata) c'è molto di Sara (l'autrice). La trama, infatti, si svolge su tre piani in cui si trovano coinvolti una protagonista, un'amica immaginaria da lei inventata e l'A. narrante che non esita a mettere molto di sé nel racconto. Un modo di raccontare personale che "come un albero che cade nella foresta deserta, fa rumore" così anche la lettura della vicenda lascia tracce ed echi. (M.Cassini)

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