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I due “Mattei”

INSERISCO DI SEGUITO UN COMMENTO DEL MIO AMICO PAOLO AMARO CHE COME MOLTI SANNO NON VIVE IN ITALIA MA GUARDA CON ATTENZIONE AI “FATTI NOSTRI”. INUTILE AGGIUNGERE AL SUO COMMENTO  CHE “A PENSAR MALE SI FA PECCATO MA…”

Non molti giornalisti hanno interpretato le visite fatte a Rebibbia da novembre (ma soprattutto in occasione del Natale) a Denis Verdini condannato ad oltre sei anni per bancarotta: Matteo Salvini (Lega), Matteo Renzi, Cosimo Ferri e Luca Lotti (Iv), Ignazio Larussa e Daniela Santanché (FdI), Maurizio Lupi (Noi con l’Italia) e Renata Polverini (Forza Italia)… Insomma una bella compagnia di amici a portar sollievo e a fare gli auguri a un detenuto illustre che, dai tempi in cui “consigliava” Berlusconi e muoveva strategie politiche, ben avrebbe potuto definirsi  “Mazzarino” dei tempi nostri… Naturalmente nessuno avrà parlato di politica e chiesto suggerimenti ma la crisi di governo provocata da un cinico Matteo  e la “sponda” (in questi giorni meno “fracassona” e più istituzionale) dell’altro cinico Matteo possono far pensare che qualche suggerimento da Rebibbia sia arrivato… in fondo i due “Mattei” sono speculari…

 

Maria Milhofer. Una storia per non dimenticare

Le ragioni di oggi. Il 2 febbraio 2017 al Liceo Linguistico “Grazia Deledda” è stata intitolata l’Aula riunioni a Maria Milhofer (1904-1945), vittima della Shoah, già insegnante di tedesco presso la stessa scuola. Oggi voglio ricordare l’avvenimento che mi ha visto coinvolto, prima che come assessore, come studioso di un “caso” che trovo oggi – esemplare per ricordare a tutti quanto le leggi razziali del ’38 siano state – riprendo le parole del Presidente della Repubblica – “macchia indelebile della nostra storia” e quanto la scuola possa fare per non dimenticare e offrire alle giovani generazioni la possibilità di  prendere le distanze dalle tante forme di nuovo razzismo.

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Ancora sul ponte Morandi… un po’ di indignazione non guasta…

14 settembre. Ricordate la foto del Presidente del Consiglio che (forse ben istruito dal suo addetto stampa che guadagna più di lui) sbandierava i fogli del Decreto per Genova? Riporto testualmente le parole di quel giorno (non posso purtroppo riportare tutte le “studiate pause”, il tono ben impostato e altri momenti attoriali in attesa dell’applauso) “Avevo detto che sarei ritornato presto, sono qui, eccomi, sono qui anche a nome del Governo [nota mia: mi pare implicito che Conte, presidente del Consiglio, rappresenti il Governo…  a meno che anche lui non sia convinto del fatto che i due suoi “vice” lo rappresentino meglio] […] ma ho anticipato già ieri che non mi sarei limitato a venir a rendere una testimonianza pur doverosa, che non sarei venuto a mani vuote [nota mia: pausa studiata e applausi] ho portato dei fogli… fogli bianchi… no [nota mia: mostra i fogli]… sono pieni di fatti, di misure concrete… qualcuno ha detto che ieri siamo stati a litigare nel Consiglio dei Ministri… no, siamo stati a operare nel Consiglio dei Ministri… per confezionare questo decreto [mostra i fogli] abbiamo lavorato nei giorni scorsi giorno e notte e non è retorica e ancora ieri abbiamo lavorato tanto”.

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Sull’intervento di Paolo Amaro

Ho aspettato un giorno per commentare l’intervento dell’amico Paolo Amaro perché speravo che, nel frattempo, il governo (la minuscola ben si addice all’evanescente presidente del consiglio) risolvesse almeno la questione dei disperati della “Diciotti” e invece siamo sempre al “bullismo” di Salvini che per fortuna non ha ancora messo nulla su Facebook relativo alle donne sbarcate perché portano i segni di violenze sessuali subite nei campi libici (cioè negli hotel di lusso che ha visto Salvini)…

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La strategia del ragno (o della pantegana?)

Il mio vecchio amico Paolo Amaro mi ha inviato dall’estero questa riflessione che voglio condividere:

Sono fuori Italia (come per gran parte della mia vita) e quindi immagino che se – invece che sul sito di Pino – fossimo su Facebook mi arriverebbero insulti, accuse di alto tradimento, inviti a giustiziarmi con rito abbreviato. Per fortuna mia (e anche di Pino) so che www.pinoboero.com è letto da un pubblico attento e non incline ai “formicolii” della pancia.

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A proposito di “La tragedia di Genova”

Normalmente – come sa chi segue il mio sito – non pubblico interventi di altri e le “incursioni” di Paolo Amaro dal suo “angolo” sono sempre rare, ma questa volta voglio fare un’eccezione perché il mio amico e collega Prof. Gianfranco Ricci ha risposto al mio intervento su La tragedia di Genova con un testo che, oltre a sentire come un fraterno, fortissimo abbraccio, riprende quel tema dell’abbassare i toni, quella richiesta di riflessione che in tempi come questi costituirebbe un primo segnale di speranza… Ringrazio Gianfranco di avermi consentito la riproduzione del suo testo, segno di un’amicizia e una fiducia reciproca cementata dagli anni:

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La tragedia di Genova

Non è retorica osservare che, al di là dell’agosto, la città mi sembra annichilita, silenziosa… nella mia vita con lei ho vissuto i momenti tragici del terrorismo con carabinieri ammazzati a breve distanza da casa, le numerose alluvioni (l’ultima da amministratore), ho visitato in Capitaneria le bare delle vittime della Torre dei Piloti e ho guardato gli occhi dei loro parenti…

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Per Bianca Pitzorno

Finalmente una coppia di genitori di Carpi ha scoperto che in Italia il “marcio” educativo (dalla sessualità al rispetto delle diversità) viene inculcato fin dalla più tenera età attraverso i libri per l’infanzia: “È un Leviatano sempre più prorompente che sta intessendo tele ovunque, con prospetti davvero agghiaccianti”, sono le “alte” parole di un apocalittico commentatore della vicenda (Cristiano Lugli su Osservatoriogender.it, 2016) della famigliola di Carpi che è stata costretta a ritirare il figlio da una scuola perché il dirigente scolastico ha rifiutato di eliminare dalla biblioteca scolastica e quindi sottrarre alla lettura il romanzo di Bianca Pitzorno Ascolta il mio cuore

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Sampierdarena: prediche inutili

I. Prediche inutili. Ho piena consapevolezza che tutte le mie note dedicate a Sampierdarena siano altrettante “prediche inutili” (anche se di livello decisamente inferiore a quelle di einaudiana memoria), ma proprio per questo assaporo in tutta libertà il piacere di redigerle. “Nelle precedenti puntate”, aspettando l’8 gennaio gli “Stati Generali della Città di Sampierdarena” organizzati da “Officine sampierdarenesi”,

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Proibizionismo a Sampierdarena?

“Il Comune ripesca il proibizionismo per risolvere i problemi di vivibilità del quartiere”: Tommaso Fregatti e Roberto Sculli su “Il Secolo XIX” del 30 dicembre hanno dedicato un preciso, documentato articolo all’Ordinanza su Sampierdarena che il sindaco Bucci ha firmato su indicazione degli assessori al commercio e turismo Paola Bordilli e  alla sicurezza Stefano Garassino.

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